"Socialismo e Barbarie" secondo i CCCP Fedeli alla linea.

Grande è stata certamente la confusione tra i loro estimatori all'annuncio del nuovo contratto discografico stipulato con la 'multinazionale' Virgin e non minor panico ha suscitato il singolo Oh Battagliero, che all'album stesso ha aperto la strada scandendo un provocatorio tre/quarti valzeristico. Giriamo, così come ci immaginiamo che siano, dubbi ed interrogativi a Giovanni Ferretti cantante e portavoce della pittoresca congrega teatral-musicale di Reggio Emilia...
Il nostro rapporto con la casa discografica non è mutato sostanzialmente passando dall'Attack Punk alla Virgin,pur se riconosciamo la notevole diversità presente sul piano dell'organizzazione e la distribuzione dei nostri prodotti. Resta il fatto che noi realizziamo dischi e quando decidiamo di farne uno portiamo il 'master' e la copertina alla Virgin,che si occupa di stamparli e distribuirli,proprio com'era con l'Attack Punk. Non siamo,d'altra parte,mai stati legati ideologicamente al circuito indipendente.

Socialismo e barbarie,allora : sono queste le parole chiave. In che senso ?
Sono due termini,secondo noi positivi,intendendo che ci piace la presenza nella società tanto di elementi di socialismo quanto di elementi di barbarie.

Vengano dunque le undici canzoni dell'album, per ciascuna delle quali abbiamo chiesto ragione a loro direttamente.
Socialismo e barbarie si apre con A Ja Ljublju SSSR, rivisitazione solenne del marziale inno sovietico...
Non avevamo mai fatto cover in passato,poiché pensavamo di saper interpretare solo ciò che scriviamo noi,ma con l'inno sovietico era un'altra storia. Non conoscevamo il testo,così io e Massimo ne abbiamo confezionato uno che ci soddisfacesse. Ci siamo innanzitutto preoccupati di conservare l'emozione che ciascuno di noi prova ogni qualvolta sentiamo le notte di quell'inno.

Si prosegue al gusto di Sessanta con l'esordio 'surfeggiante' di Per me lo so che quasi immediatamente,tuttavia, assume le sembianze di un travolgente ritmo punk...
E' una canzone recentissima,una delle tre/quattro che abbiamo composto appositamente per quest'album, qualche giorno prima di entrare in studio. Il testo e la musica sono piuttosto semplici, intendevamo ottenere un surf che si trasformasse in rock'n'roll grezzo e vitale. Il risultato ci sembra buono.

E' quindi la volta di Tu menti, laddove cioè i CCCP si destreggiano con uno dei riff chitarristici più ovvi che abbiano mai adoperato...
Questa invece è una canzone vecchissima,dello stesso periodo di Punk Islam e Live in Pankow. A quel tempo avevamo deciso di fare una canzone in omaggio ai Sex Pistols, poi capitò che cadde in disuso e infatti l'abbiamo suonata molto raramente dal vivo. Ha un testo ambiguo: contiene una serie di comandamenti a uso e abuso delle nuove generazioni ,mentre nel ritonello entrano invece in gioco storie più torbide. Attualmente si tratta della canzone preferita dalla maggioranza dei CCCP.

E' il tempo del nuovo capitolo della loro odissea geografico-storico-culturale : con grinta e ritmica caparbietà esplode Rozzemilia...
Rappresenta la continuazione del discorso aperto con Emilia Paranoica : è un'ulteriore dichiarazione di perfido amore nei confronti della nostra terra. Ci avevano colpito le parole con cui l'arcivescovo di Bologna aveva parlato l'anno scorso dell'Emilia, luogo di gente Sazia e Disperata. Ciò che pensiamo, diversamente dall'arcivescovo, è che non si tratta di una condizione negativa : è anzi un vanto che si possa sostenere che gli emiliani sono sazi,un vero piacere. La disperazione, se vuoi, è invece una qualità antropologica, come la paranoia di cui già abbiamo detto.

I nervi si tendono,il sangue viene pompato sempre più veloce,mentre il respiro diventa affannoso,i pensieri meno chiari. Sono gli Stati di agitazione...
E' un episodio classico ormai. Venne ideato per consentire a Frasquelo di esibirsi ed esibire le sue qualità. Siamo affezionatissimi a questa canzone. E' stata registrata rispettandone le caratteristiche peculiari: per primo abbiamo messo il respiro di Fatur e quindi sono stati aggiunti basso, batteria, chitarra e voce.

La quiete dopo la tempesta? Sembrerebbe così quando s'insinuano con cadenze mistiche le prime note di Libera me domine...
Sono i miei ricordi d'infanzia, rimasugli di educazione cattolica. L'abbiamo sperimentata l'altr'anno dal vivo. Creava confusione e piacere. Ciò che noi desideriamo che accada.

Manifesto è autorevole fin dal piglio musicale con cui viene esposta...
E' un'altra vecchia canzone dei CCCP, che abbiamo rivalutato e usato parecchio dal vivo durante il 1986. Fino ad allora non aveva trovato una sistemazione precisa, trattandosi di una sorta di elenco dei nostri buoni proponimenti. Si parla del Presidente Mao e di Tayung, un classico eroe popolare cinese, e altre cose impegnative di quel genere.

Resta l'Estremo Oriente quale scenario dominante,e per di più c'è questa volta attinenza pure sul piano dell'estetica sonora. L'omaggio è per Hong Kong...
Una canzone semplice, per natura e svolgimento : è il nostro augurio a quel piccolo pezzo di mondo restituito dalla Gran Bretagna alla Cina, che torna a casa tra mille problemi.

Sura è come un 'mantra', lo sguardo rimane rivolto verso Est...
E' una specie di preghiera, la canzone che negli spettacoli dal vivo accompagna l'aspetto più pornografico della messinscena. E' un regalo che ci ha portato Ignazio quando ha cominciato a lavorare con noi.

Ronzii e disturbi in frequenza ,voci lontane parlano lingue incomprensibili: siamo sintonizzati su Radio Kabul...
E' una canzone molto sofferta poiché esprime ciò che di peggio può succedere a un comunista dei giorni nostri : un popolo viene massacrato perché è barbaro,arretrato e si presta a giochi politici estranei a suoi interessi. Il fatto è che sta dimostrando di volerci credere sino in fondo. Pensate, poi, che noi sosteniamo la causa dell'islamismo e vi renderete conto di quale trauma nasconde Radio Kabul.

Il sipario cala quando ancora l'Islam è al centro dell'attenzione : il testo è francese, cantato però senza curarsi granchè della pronuncia...
Inch'allah Ca Va ci piace moltissimo,anche se si tratta di una canzone nuovissima, messa insieme appena prima di entrare in sala. Ha origine nel viaggio che Fatur e Antonella hanno compiuto nei paesi arabi l'anno passato. Fatur tornò con questo ritornello che noi abbiamo sviluppato in seguito, aggiungendoci tra l'altro alcune strofe di Victor Hugo. E' stata concepita pensando a tutti gli immigrati arabi e africani che arrivano in Europa: il francese in cui viene cantata è lo stesso che parlano e conoscono loro. Siamo molto preoccupati del razzismo che circola oggi per l' Europa e volevamo farlo sapere : noi stiamo dalla parte degli arabi.

 
 L'interista è stata realizzata da Alberto Campo ed è stata pubblicata sul numero di Luglio/Agosto 1987 di "Rockerilla" .